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Accordo con Ethos Luiss Business School

Ethos Luiss Business School può vantare una prestigiosa tradizione nell'ambito della formazione accademica e personalità di spicco della cultura italiana.

Il progetto Welfare Aziendale Devital-Ethos Luiss Business School si fonda sulla consolidata esperienza nella formazione su temi di salute e di etica. Devital è l’unico player del mercato della formazione ai professionisti della salute a mettere a disposizione delle aziende i migliori specialisti del Paese, e ETHOS Luiss Business School può vantare una prestigiosa tradizione nell’ambito della formazione accademica e personalità di spicco della cultura italiana.

Devital e Ethos Luiss Business School collaborano su un percorso fondato su una precisa strategia di empowerment perché finalizzata a costruire un futuro in cui le persone siano sempre più consapevoli dell’importanza della loro salute e del loro ruolo nella società e sappiano prendersi cura di loro stesse.

L’obiettivo del welfare è infatti quello di migliorare il contratto psicologico sotteso al contratto di lavoro. Il welfare aziendale è cura e tutela dei bisogni della persona, perché il lavoro è uno dei “luoghi” principali della fioritura dell’umano. 

 

“Quella con Ethos Luiss Business School è una partnership nata dalla comune visione.” - afferma Luigi De Vita, Presidente Devital - “Grazie ai benefici apportati a una specifica comunità, attraverso l’ascolto delle differenti esigenze di ciascuno e l’attenzione al benessere di individui e famiglie il nostro welfare risponde a un’esigenza collettiva e diviene uno degli ambiti di applicazione della Corporate Social Responsibility”.

 

"Il welfare aziendale, come lo concepiamo noi, propone una visione ampia di persona che comprende anche il tempo al di fuori del luogo di lavoro. – aggiunge il Prof. Sebastiano Maffettone - La persona, in tale visione, include l'insieme dei suoi interessi culturali e spirituali. In questo senso, coltivare la consapevolezza e concentrare l'attenzione su attività non funzionali sono il primo passo verso la possibilità di fruire di messaggi artistici e culturali".